Per un archivio della memoria
Edizioni Giacchè, 1997Nuovo
“La mattina del 29 novembre (del 1944) verso le 7, cominciò un violento cannoneggiamento dalle batterie di Punta Bianca e Bocca di Magra. Da quel momento cominciò l'inferno su tutta la zona alta di Ortonovo.” L'esercito di occupazione nazista e le brigate nere fasciste diedero inizio alla più efferata azione di rastrellamento della zona. Ad Ortonovo paese, nella sede del dopolavoro, c'era il comando partigiano della brigata del dott. Piola, che compiva azioni di disturbo sulla strada Aurelia; una parte della formazione era alle baracche dei Bianchi ed una al Termo. Proprio in questo luogo morirono due partigiani, Gino Cervia e Giuseppe Piola, nel tentativo di fermare l'avanzata dei nazifascisti provenienti da Carrara. “Beppe non morì subito, cercò di portarsi al riparo fuori del viottolo, per poter poi essere soccorso: ma non fu così, morì dissanguato. Il corpo fu trovato il 6 gennaio del '45, ancora intatto sotto uno strato di foglie di castagno, abbracciato allo sten.”
Centinaia di uomini furono rastrellati e portati alla colonia Balbo di Marinella, per essere poi selezionati dalle brigate nere e avviati ai campi di lavoro in Germania o imprigionati nelle carceri spezzine. Il rastrellamento durò 3 giorni, giorni durante i quali la popolazione si vide privare delle già scarse risorse, subendo furti e danneggiamenti da parte delle brigate nere.
* Le parti virgolettate sono tratte dal volume
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