Beniamino Gemignani - Autori vari

L’unità d’Italia a Massa e Carrara

a cura di Lions Club Massa e Carrara Host 


Società Editrice Apuana srl, 2011
Formato: 17x24
Pagine: 320 - Lingua: Italiano

Nuovo

Beniamino Gemignani ritiene che il periodo storico nel quale si collocano gli avvenimenti politici, ideologici e militari complessivamente definiti come il Risorgimento d’Italia sono, per consuetudine abbastanza accettata, compresi fra i moti del 1820 e 1821, soprattutto a Napoli e Torino, la Terza Guerra d’Indipendenza del 1866 e la presa di Roma nel 1870. 
Lo storico sposa la tesi secondo la quale, per tentare di capire e spiegare meglio il Risorgimento nostrano, vissuto “a modo nostro”, occorre indagare anche nel prima e nel dopo dei due estremi di solito accettati: 1820-1870. In un “prima” nel quale la comunità “del marmo”, per ragioni ed in eventi che l’Autore indaga ed espone con puntiglio, vive da antesignana, specialmente grazie all’agire di alcuni suoi personaggi “simbolo”, i fermenti che infiammeranno il pieno “Risorgimento”. Ed in un “dopo”, un lungo “dopo”, nel quale quei fermenti continueranno a mantenere vive aspirazioni inappagate ed a determinare comportamenti sociali che ancora una volta, seppur in modi sempre aggiornati al mutare dei tempi, avranno caratteri distintivi “originali” e riconosciuti nel quadro nazionale.
La convinzione che, per sostenere una tesi così concepita, occorrano, più che illazioni ed ipotesi, sostegni documentati e “fonti” di varia e credibile natura che vedano anche oltre la solita ufficialità, induce Gemignani ad assumere questa pluralità di fonti come elementi costruttivi della narrazione (e non di semplici note a margine). Proprio da questa scelta di metodo di ricerca e di “esposizione” scaturisce una sorta di racconto corale di Eventi, Personaggi, Luoghi che escono da documenti rigorosamente “storiografici” per ravvivarsi in pagine vive.
Per ragioni di anagrafe, nonché per ormai più che cinquantennale ostinazione di “ricerca “, Beniamino Gemignani ha avuto il privilegio di attingere a fonti di Archivi già difficilmente accessibili e oggi, purtroppo, preclusi o dispersi. Archivi che, già con la loro ricchezza e varietà, sono stati essi stessi elementi “caratterizzanti” una Comunità intenta a tramandare la propria storia.
Archivi e fonti quasi sempre connessi a Famiglie, Studiosi, Appassionati che costituivano, a loro volta, fonti orali rigorose, inesauribili e, purtroppo, oggi, estinte.

Da tutto quanto sopra ha frutto una pluralità di “dati” che lo storico offre al lettore come stimoli ed elementi per cercare e formulare da sé un metodo ed una via di ricostruzione e comprensione, a libero Giudizio. E, quindi, anche una sorta di “avviso” iniziale: Io vi do i dati, voi fate come volete.

Di assoluto pregio e di notevole interesse sono le relazioni che storici e studiosi locali hanno elaborato, come sopra premesso, con riferimento a specifici settori del vivere sociale (giustizia, situazione ecclesiastica, sanità, economia, istruzione) nel periodo unitario.

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