Libro gustoso ed accattivante questa ultima fatica letteraria di Lorenzo Sartorio, giornalista parmigiano e storico locale.
Egli prende per mano il lettore e lo guida in un lungo ed ideale itinerario che parte dai nebbiosi paesini della bassa parmense, si inerpica sulle dolci colline della nostra provincia, attraversa i valichi dell’Appennino per, poi, finire col digradare, fra ripide balze e declivi verdeggianti, nella terra di Luni, la Lunigiana.
Un viaggio intriso di poesia, fra misteri, leggende e tradizioni culinarie, raccontato con un linguaggio piacevole, raffinato e carico di emozioni.
Ciò che prende forma e si anima davanti a chi sfoglia le pagine del libro è un mondo rurale ed agreste che, però, sta ormai scomparendo, riuscendo a sopravvivere, unicamente, in quelle sparute nicchie laddove il materialismo contemporaneo non ha avuto il sopravvento.
Purtroppo il distratto uomo moderno, intriso di tecnologia e di edonismo, non pone più ascolto alle leggende, ai miti ed alle storie che da sempre si tramandano e che costituiscono un patrimonio culturale di inestimabile valore per conoscere un territorio e la sua gente.
Nel testo le vicende legate al mondo soprannaturale la fanno, ovviamente, da padrone, con dettagliate descrizioni di fantasmi, folletti, lupi mannari e presenze demoniache.
Queste evanescenti figure sono descritte, spesso, come malvagie, altre volte come benevole, in altri casi dalle sembianze innocenti.
Secondo la tradizione esse sono costrette a vagare nel buio della notte incerte e lamentose perché hanno subito una morte violenta e non hanno ricevuto una sepoltura cristiana.
Da un punto di vista prettamente scientifico meritano di essere citati la Guardiola di Guardasone, nel comune di Traversatolo, e il castello di Bardi.
Nel primo caso è importante ricordare che alcuni anni fa un gruppo di ricercatori inglesi è riuscito a registrare, con apposite apparecchiature e durante alcune notti di appostamento, strani segnali di origine, apparentemente, non naturale.
Nella seconda circostanza, invece, è stato fotografato, da alcuni studiosi di Bologna, una tenue e diafana figura che potrebbe essere quel fantasma che, secondo la tradizione, si aggira da secoli fra le fredde mura del castello.
I cultori dell’archeologia troveranno interessante, invece, la citazione del piccolo complesso megalitico di San Lorenzo Al Caprione, in provincia di La Spezia, dove una sapiente postura dei massi di pietra permette alla luce del sole di creare, in determinati momenti, con un suggestivo gioco di chiaroscuri, l’immagine di una farfalla.
Ma il libro non è solo misteri.
Ampio spazio trovano anche ammiccanti tradizioni gastronomiche con utili indicazioni dove gustarle fra gli incantevoli borghi medioevali in sasso, spesso lontani dai normali percorsi turistici.
In altre parole è un invito a ritrovare il piacere delle cose semplici e genuine, fra aulenti ricette e profumi inebrianti, allo scopo di stimolare il lettore a voler scoprire ed approfondire questo mondo per tanti perduto.
In conclusione è un libro che può essere apprezzato, per le sue variegate sfumature proposte con equilibrio ed oculatezza, da un pubblico diverso, purché curioso di conoscere o ritrovare la vera anima del territorio che lo circonda.