Perchè una persona nata negli anni '70 del secolo scorso decide di scrivere un volume sulla resistenza?

Per rispondere senza divagazioni: è il fatto di essere entrato in contatto con l'ultima generazione che nella Storia si è trovata, intorno ai vent'anni - spesso anche meno - a sacrificare quanto di più prezioso si ha (la vita) in nome di un'idea.

La tesi che cerco di sostenere - proprio perché basata alla fine su una esperienza personale - è che la curiosità verso la Resistenza dovrebbe essere catturata attraverso forme d’arte (musica, romanzi, spettacoli, quadri...), perché questo è quel che è accaduto in me, in un percorso del tutto personale: arrivo da una zona (Massa-Carrara) nella quale di certo non si può ignorare l’argomento. Ma i racconti di guerra della nonna paterna, tizzoni di brace covati sotto la cenere di un tempo in cui si cresce e più o meno necessariamente si pensa ad altro, avvampano solo anni e anni dopo, in modi spesso inattesi.

Il mio, appunto, passa attraverso la musica dei CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti) che nel 1996 fanno un concerto (masterizzato “live” e stampato in pochissime copie) in “onore e memoria di Beppe Fenoglio”, ad Alba. Il titolo parla chiaro ed esplicito: La terra, la guerra, una questione privata.

Ma che ci fanno sulla copertina del cd le ‘mie’ Alpi Apuane, come si vedono da casa mia? Che c’entra Alba con le Apuane? Scopro quindi che i CSI hanno anche fatto un altro album, che si chiama Linea Gotica, quella che ritorna nei racconti della nonna. E da lì inizia la “salita”: l’interesse verso la letteratura di Fenoglio...

Luciano Celi