Il 24 agosto 1944, il paese di Vinca, ai piedi delle Alpi Apuane, è sconvolto dall’attacco improvviso di forze nazifasciste.
Gli abitanti, colti di sorpresa e presi dal panico, si nascondono nei boschi e sulle alture. Inizia una feroce caccia all’uomo. I soldati tedeschi della 16ª SS Panzergrenadier – Division «Reichsführer SS», comandati dal maggiore Walter Reder e fiancheggiati da membri della Brigata Nera di Apuania, uccidono 174 civili, in maggioranza donne, bambini e anziani.
Li colpiscono con i lanciafiamme, li inseguono sui monti vicini, non esitano a profanare la chiesa. A scatenare la rappresaglia è l’uccisione di un ufficiale, ma il vero motivo di tanta feroce violenza sono le misure adottate dagli alti comandi tedeschi: fare «terra bruciata» nei paesi che potrebbero fornire aiuti ai gruppi partigiani.
Con i documenti del processo di Perugia (1950) e con le testimonianze dei vinchesi sopravvissuti, Luigi Leonardi fa rivivere quel terribile massacro le cui vittime, dopo assoluzioni discutibili, amnistie e indulti, chiedono ancora giustizia.