"Qui intendiamo raccogliere alcune suggestioni che alimentano l’idea delle Apuane come Bene comune. Il rapporto speciale uomo/ambiente/arte/lavoro, che ha plasmato in modo particolare una terra complessa come quella apuana, sta registrando evidenti scosse telluriche. L’appannamento dei suoi tratti distintivi, le devastazioni ambientali, gli attentati alla biodiversità, una cattiva distribuzione della ricchezza pubblica e privata, una politica poco lungimirante, un’economia di rapina (alla ‘prendi i soldi e scappa’), sono fenomeni che non possono lasciare indifferenti.

La ricerca di bellezza, sottotesto per secoli dell’attività intorno al marmo e al suo mare, ai borghi, agli spazi del fare e del trasformare, sta progressivamente perdendo influenza e fascinazione. E scarsamente influente risulta lo sguardo critico sul mondo così come veniva impastato dalla cultura e dalla pratica anarchica che delle Apuane hanno fatto la propria patria elettiva. Il pensiero libertario si è misurato qui sulla fatica, le ingiustizie e le tragedie della montagna ma pure, come dicevano gli ‘spartani’, sull’urgenza di affermare la propria individualità e coltivare una sapiente professionalità.

E la ricchezza e le potenzialità dell’arte, di un artigianato raffinato e diffuso, di città e borghi come ‘laboratori aperti’ alle contaminazioni e alla sperimentazione, di percorsi di alta formazione, di incontri tra culture, attendono una più decisa e ampia legittimazione. Si entra in punta di piedi in tali vicende, nel sudore di questa terra, per provare a distenderle in nuove narrazioni intorno al mondo che vogliamo.

Di tali storie, del loro territorio, di questo popolo e delle sue relazioni esterne, molto è stato scritto, difficile comporne una bibliografia esaustiva. Il progetto editoriale mescola contributi inediti con altri rielaborati per precedenti occasioni. Intende suggerire la trama di un viaggio di scoperta, in tensione tra passato, presente e futuro, tra le ceneri di un mito e la costruzione di un’altra storia possibile.

I contributi provano a disvelare aspetti particolari della vicenda apuana direttamente evidenziati da chi ci vive e ci opera. La moltiplicazione degli sguardi e degli approcci dei diversi autori/autrici provoca corto-circuiti nutrienti da socializzare, per letture ad alta voce in contesti pubblici.

Il libro contiene alcuni suggerimenti escursionistici per andare dal troppo vuoto al troppo pieno. Le immagini sui corpi in movimento sono un omaggio a donne e uomini che animano con creatività e coraggio il proprio ambiente di vita; un reportage fotografico su braci creative ‘pronte a infiammarsi’.

Molte persone ci hanno aiutato ad avvicinare storie, realtà e miti delle Apuane. Le ringraziamo tutte di cuore perché ci hanno consentito di impastare con maggiore consapevolezza la nostra curiosità di terrestri (come direbbe Fosco Maraini)".

Il curatore 

Stefano De Martin